60 – Le manifestazioni del Centenario

I cento anni della Sezione, compiuti il 24 aprile 1975, coincidono con il trasferimento della Sezione dalla sede di Via Napoli 116 a quella di Via Amore 4 e vengono festeggiati degnamente con due manifestazioni. Dal 24 al 30 agosto il Gruppo Grotte organizza la Settimana Speleologica, con il patrocinio del Comitato Scientifico Centrale del C.A.I. e della Società Speleologica Italiana. Il Comitato Organizzatore è composto da Giuseppe Licitra, Direttore del Gruppo, Mimmo Condarelli, Armando Di Paola, Giancarlo Santi e Giuseppe Sperlinga.

La settimana prevede una Mostra del Manifesto Speleologico, tre escursioni in grotte laviche, un’ascensione al Cratere e due giornate di Seminario. Alla manifestazione partecipano 15 associazioni speleologiche. Gli atti del Seminario vengono raccolti e pubblicati in un volume di 260 pagine, che comprende relazioni di Alfred Rittmann, Wood, Peterson, Swanson, Ollier, Montoriol-Pous, Se Mier, Pasquini, Greeley, Lucrezi, Brunelli, Scammacca, Caruso, Picone, Cucuzza Silvestri, Cavallaro, Licitra.

La manifestazione è preceduta a luglio dalla pubblicazione, a cura di Blasco Scammacca e Fabio Brunelli, del 1° Contributo di 25 grotte del Catasto delle Grotte vulcaniche di Sicilia. Esso comprende le prime 25 grotte fra cui le famose Grotte delle Palombe, dei Tre Livelli, degli Archi, dell’Intralìo e dei Lamponi.

Dal 4 al 11 ottobre si svolge infine a Catania 187° Congresso Nazionale del C.A.I., il terzo organizzato dalla Sezione dopo quelli del 1880 e del 1937.

Sabato 4, nei locali della Sezione, ha luogo una riunione di Consiglio Centrale, con la presenza del Presidente Generale sen. Giovanni Spagnolli. L’indomani, dopo una cerimonia inaugurale al rifugio Sapienza, si svolgono al palazzo dell’E.S.A. in Piazza San Domenico, i lavori congressuali aventi per tema ″L’Etna montagna viva″, con le relazioni dei soci:

  • prof. Franco Boggio Lera (il turismo)
  • prof. Arturo Mannino (la storia)
  • prof. Giovanni Sichel (la fauna)
  • prof.ssa Emilia Poli Marchese (la flora)

Nei giorni successivi vengono messe a disposizione dei partecipanti, un’ascensione al Cratere con Traversata dell’Etna e gite a Taormina, Siracusa, Piazza Armerina e Agrigento, mentre il socio prof. Alfredo Rittmann tiene una conferenza su ″I fenomeni vulcanici″. Grazie anche al prestigio della Sezione e personale ottenuto, il presidente Mario Maugeri viene eletto Consigliere Centrale; carica che terrà dal 1976 al 1979 subentrando al palermitano Nazareno Rovella nel più alto consesso del C.A.I. Fra i presidenti catanesi, soltanto Raffaello Vadalà Terranova aveva retto il prestigioso incarico dal 1939 al 1940 e dal 1946 al 1952.

61 – Conclusione

L’Associazione entra così nel secondo secolo di vita, superata per anzianità, nella città di Catania, soltanto dalla prestigiosa Accademia Gioenia di Scienze Naturali.

Nei primi settant’anni della sua esistenza essa ha rappresentato e monopolizzato il rapporto della città con la propria montagna: ne ha costruito i rifugi alpini, ne ha formato ed organizzato le guide, ne ha battezzato i neonati crateri. I suoi soci hanno battuto qualsiasi sentiero, hanno imparato a conoscere ogni asperità, ogni passaggio, ogni avvallamento.

Poi, a poco a poco, la nascita delle due stazioni sciistiche e la conseguente diffusione degli sport della neve, la creazione e l’ampliamento delle strutture di enti statali e regionali e l’arrivo di reparti delle Forze dell’Ordine specializzati per l’alta montagna, ne hanno limitato lo spazio di azione, riportandolo a quello, naturale, della frequentazione volontaria della montagna, ad esclusivo scopo di diletto.

Cosa trasmettono i soci dei primi cent’anni a quelli del secondo secolo di vita? Un grandissimo patrimonio morale, costituito dall’esperienza e dall’entusiasmo maturati in milioni di giornate trascorse in montagna e un non piccolo patrimonio materiale, costituito da un rifugio albergo, il Sapienza, che con i suoi ricavi faciliterà la gestione del Sodalizio e due rifugi alpini, il Menza ed il Citelli, mai fonte di guadagni, ma emblematico simbolo della grande funzione del Club Alpino Italiano in montagna.