17 – La Dirigenza all’alba del Novecento

Il 9 marzo 1902 il Consiglio Direttivo è così composto:

  • presidente: cav. Giuseppe Bertuccio Scammacca
  • vicepresidente: prof. Vincenzo Mollame
  • segretario: conte Giovanni Sapuppo Asmundo
  • vicesegretario: ing. Antonino Corsaro
  • consiglieri: avv. Agatino Perrotta, avv. Giuseppe Vinci

Sapuppo Asmundo risulta Direttore delle Guide.

II 15 gennaio 1903 la Sezione lascia la sede di Via Lincoln 197 e si trasferisce in Via Stesicoro Etnea, al n° 206. li successivo 15 marzo si delibera di concedere al sig. Vitaliano Brancati, interprete di lingua inglese, l’alloggio gratuito sia alla Cantoniera sia al Rifugio Alpino (nome con cui viene definito l’Osservatorio), in quanto egli accompagna sovente escursionisti forestieri e ciò può portare ad un’ampia frequentazione del vulcano.

Il 6 gennaio 1904 il Consiglio discute la richiesta del sig. Giuseppe Balsamo di Nicolosi, proprietario di un albergo. Questi assicura miglioramenti allo stesso e promette di destinare una stanza ad ufficio del C.A.I. a Nicolosi a condizione di essere nominato vicecapoguida, di poter fregiare l’albergo dello stemma del C.A.I. e di potersi nominare fornitore e rappresentante della Sezione a Nicolosi. Addolcita da mille complimenti, la richiesta viene rigettata.

Nello stesso anno la Sezione pubblica un opuscolo di 24 pagine intitolato ″All’Etna″, con testi del vicesegretario Antonino Corsaro, sintetica ma efficace guida all’ascensione del Vulcano, da mettere a disposizione dei turisti. Essa inizia con un tariffario che comprende trenta voci diverse: dal noleggio delle carrozze da Catania a Nicolosi e ritorno, a scelta a uno o due cavalli, alla tariffa delle guide; o degli allievi guida o dei portatori; dal noleggio dei muli, di guanti di lana ed alpenstock all’acquisto di candele; dal pernottamento alla Casa Cantoniera a quello presso il Rifugio Osservatorio. Si precisa che i soci del C.A.I. non pagano il biglietto di accesso e pernottamento ai predetti rifugi, mentre quelli dei Club Alpini esteri devono sborsare 4 lire. I soci del C.A.I. di Catania hanno altresì sconti sulle tariffe delle guide. E’ poi prevista e tariffata una breve escursione nei dintorni di Nicolosi con visita alla Grotta delle Colombe e giro per i Tre Altarelli.
A titolo di esempio, se due turisti non soci del C.A.I. intendono effettuare un’escursione al Cratere con partenza da Catania e ritorno in città l’indomani sera, utilizzando una veloce carrozza a due cavalli fino a Nicolosi e poi chiedono una guida ed un mulo per compiere l’ascensione da Nicolosi alla sommità, pernottando all’Osservatorio, dovranno sborsare complessivamente 23 lire ciascuno per i diversi servizi.
L’opuscolo ci informa quindi di tre graziosi alberghi esistenti a Nicolosi, e descrive quindi dettagliatamente tutto il percorso da appena fuori il paese, fino alle Zone Sommitali, passando da Casa del Bosco, Cantoniera, inerpicandosi per la Timpa del Barile, attraversando il Piano del Lago, e sfiorando quindi i resti; allora ben visibili, della Torre del Filosofo. Al ritorno non si tralascia uno sguardo all’interno della Valle del Bove e una breve descrizione del suo paesaggio.

Il 3 dicembre 1905 la Sezione si è procurata un piccolo locale a Nicolosi. In Consiglio si delibera di provvedere all’acquisto di qualche arredo ed al trasferimento degli oggetti di proprietà della Sezione che attualmente trovasi presso l’abitazione del Capo delle Guide Cristoforo Montesanto. Si prega il consocio Greguzzo di provvedere a far ristampare alcune vecchie fotografie e di farne eseguire di nuove per dotare la Sezione di un adeguato Archivio Fotografico. Viene stanziata la somma di L. 20 per una giornata di lavoro di un tal fotografo Portoghese, che dovrebbe riportare da questa giornata non meno di 4 negativi ben riusciti.

Il sig. Vitaliano Brancati, pur favorito dal CAI, non mostra un carattere facile. Il 2 febbraio 1906 il Consiglio Direttivo discute ancora del suo reclamo avverso il Capo delle Guide Cristoforo Montesanto.

18 – Le Guide nel primo decennio del Novecento

Il 26 agosto 1907, essendo Direttore delle Guide il cav. Giovanni Sapuppo Asmundo, il Consiglio Direttivo radia dal servizio le guide Antonino Leonardi, per malattia e Nunzio Contarino per raggiunti limiti d’età (60 anni). Per contro vengono promossi a guida:

  1. Macrì Salvatore fu Antonino di anni 38
  2. Mazzaglia Salvatore fu Antonino di anni 32
  3. Calvagno Alfio dell’ex guida Pietro di anni 37
  4. Carbonaro Salvatore dell’ex guida Antonino di anni 32

Pertanto il numero delle Guide viene riportato a 12 come stabilito dal regolamento, e ne compongono l’organico, oltre ai sopradetti, i signori:

  1. Vinci Salvatore fu Domenico di anni 58
  2. Leonardi Salvatore fu Antonio di anni 48
  3. Leonardi Antonio fu Antonio di anni 41
  4. Germanà Antonino di Antonio di anni 42
  5. Carbonaro Salvatore fu Antonio di anni 40
  6. Sotera Matteo fu Alfio di anni 40
  7. Caruso Domenico di Salvatore di anni 32
  8. Leto Alfio di Salvatore di anni 41

Per quanto riguarda gli allievi guida, si provvede a cancellare Rizzo Concetto e Leto Lorenzo e si promuovono 9 giovani. L’elenco degli allievi guida è così aggiornato:

  1. Sotera Pietro fu Alfio di anni 42
  2. Caruso Alfio fu Salvatore di anni 29
  3. Signorelli Antonino fu Salvatore di anni 29
  4. Bruno Giuseppe fu Salvatore di anni 28
  5. Mazzaglia Giuseppe fu Salvatore di anni 21
  6. Magrì Pietro fu Antonino di anni 22
  7. Sambataro Giuseppe di Domenico di anni 22
  8. Nicoloso Antonino fu Orazio di anni 23
  9. Carbonaro Antonio di Antonino di anni 20
  10. Leonardi Alfio dell’ex guida Antonino di anni 17 per il quale si compie un’eccezione all’età minore

Viene concessa a Nunzio Contarino una gratifica di L. 35,00 per i servizi prestati quale inserviente straordinario nell’Ufficio Guide in Nicolosi. Si autorizza la spesa di L. 39 per n° 12 cappelli per le Guide e si approva la spesa di L. 174,65 per la stoffa delle divise delle stesse Guide. La cifra complessiva verrà detratta a ciascuna Guida in ragione di L. 1,50 per ogni escursione all’Etna.

A Giovanni Sapuppo Asmundo subentra il giovane prof Gaetano Ponte come Direttore delle Guide, ma l’8 giugno 1912 lo studioso comunica di dovere rinunciare all’incarico a causa dei pressanti impegni di lavoro. Nello stesso anno la Sede delle Guide a Nicolosi è in Via Etnea 77.

19 – L’Eruzione del 1910

Il Vulcano si ripete ancora sul versante sud, con l’apertura di una fenditura a quota 2350, appena un po’ a ponente dell’attuale pista di sci che dalla ″capannina″ scende verso il Rifugio Sapienza. E’ il 23 marzo. L’eruzione dura fino al 18 luglio e in 116 giorni percorre oltre 10 chilometri, sfiora Monte Manfrè, Monte Sona, e Monte San Leo, si avvicina minacciosamente a Nicolosi, ma poi devia verso ovest, fermandosi a quota 700, in contrada Cisterna Regina, dopo avere per poco superato la carrozzabile Ragalna – Nicolosi. L’eruzione è essenzialmente effusiva e le bocche non raggiungono un’altezza tale da potere essere chiamate ″monti″. Essi verranno comunemente indicati come ″I crateri del ′10″ fino al 1983, quando saranno cancellati da un’altra disastrosa eruzione.

Il 6 aprile 1910 il presidente Bertuccio Scammacca stigmatizza la fretta di alcuni di battezzare i nuovi crateri nati durante la corrente eruzione e ancora attivi e chiede di attendere la fine dell’eruzione, per osservare l’assetto definitivo ed anche per indagare il sentimento cittadino. Il nome frettolosamente prescelto era quello del vulcanologo prof. Annibale Riccò.

20 – Antonio Ursino Recupero Presidente

Negli anni ′10 del Novecento, il corpo sociale si è ridotto, annoverando poche decine di soci, ma l’attività sociale si mantiene vivace: 1′ 11 giugno 1912 Ursino Recupero rinnova per altri 3 anni la convenzione con l’Università relativa alla disponibilità di due stanze nel corpo dell’Osservatorio. Il 30 maggio 1913 in un foglio di adesioni ad una gita sull’Alcantara, compaiono 37 adesioni. In coincidenza con la prima guerra mondiale sembra quasi che la Sezione sia scomparsa. Bisogna attendere la fine del conflitto per vedere esplodere la voglia di montagna con una progressiva crescita del corpo sociale, fino a superare il centinaio attorno al 1920.

Nell’agosto 1921 si scrive che la Sezione è stata ricostituita nel precedente mese di luglio, che ha circa 70 soci, sede in Via Lincoln 193 ed è presidente il conte Giovanni Sapuppo Asmundo e vice Gustavo Zuber. Gestisce i rifugi Cantoniera e Osservatorio. Ma in una lettera di poco antecedente, cioè del 25 gennaio 1921, si riportano alcuni dati tecnici: si legge che da q. 1882 (Casa Cantoniera) si raggiunge in circa 2 ore e mezza di aspra salita il Rifugio Gemmellaro detto anche Piccolo Rifugio (q. 2550).

Il Capoguida è l’inossidabile Cristoforo Montesanto, mentre compare nella carica di Vicecapoguida un nome di prestigio: Alfio Barbagallo. Sapuppo Asmundo è di salute cagionevole e la maggiore attività in Sezione è svolta dal suo vice Gustavo Zuber. Il successivo 4 ottobre la sede si sposta presso l’Hotel Centrale della Corona, in Via Etnea 220.

Il 6 e 7 dicembre 1921 S.A.R. Amedeo di Savoia Aosta, Duca delle Puglie, effettua un’escursione sull’Etna che entrerà nella leggenda, pernottando all’Osservatorio. Si racconta infatti che egli lascia in dono al giovane Vincenzino Barbagallo, figlio di Alfio, un paio di lunghissimi legni, meglio chiamati ski, da applicare sotto gli scarponi e scivolare con essi sui pendii innevati. Amedeo d’Aosta è alto quasi due metri. Vincenzino Barbagallo è alto m. 1,65 e l’uso degli sci avuti in dono si rivela particolarmente ostico. Ma l’occasione è stata di quelle che rimangono nella storia: è nato lo sci sull’Etna.

Ai primi del 1922 le file della Sezione si sono nuovamente rinfoltite: i soci sono adesso 150. L’avv. Antonio Ursino Recupero, già presidente della Sezione prima della guerra, viene nominato presidente onorario. Il 21 marzo si svolgono le elezioni sociali e risultano eletti:

  • presidente: comm. Giovanni Sapuppo Asmundo
  • vicepresidente: sig. Gustavo Zuber
  • segretario: sig. Martino Franck
  • vicesegretario: sig. Gino De Tomasi
  • cassiere: avv. Arcangelo De Paola
  • consiglieri: prof. Salvatore Di Franco, avv. Giuseppe Ursino, avv. Agatino Maugeri, ing. Giovanni Barolo
  • direttore delle guide: ing. Antonino Corsaro

Ma dall’Etna arriva una ferale notizia: con un telegramma del 17 luglio 1922, Cristoforo Montesanto comunica che la Casa Cantoniera, chiamata anche ‘Casa Meteorico Alpina’ è stata completamente distrutta da un incendio.

Il 20 luglio 1923 Giuseppe Chines subentra all’avv. Arcangelo De Paola come cassiere della Sezione, mentre Martino Franck minaccia le dimissioni. Contemporaneamente il prof. Gaetano Ponte viene eletto consigliere della Sezione, che annovera adesso 168 soci.

Nel marzo 1924 il Consiglio Direttivo è così composto:

  • presidente: comm. Giovanni Sapuppo Asmundo
  • vicepresidente: sig. Gustavo Zuber
  • segretario: ing. Giovanni Barolo
  • vicesegretario: dott. Franco Boggio Lera
  • cassiere: dott. Claudio Vitale
  • consiglieri: cav. Gino De Tomasi, avv. cav. Silvestro Castorina, Martino Franck, avv. Pietro d’Antiochia, prof. Gaetano Ponte, avv. Francesco Umberto Privitera

Ma nel luglio successivo il prof. Gaetano Ponte si dimette. Troviamo nel gruppo due piemontesi: l’ing. Giovanni Barolo, che lavora presso una fabbrica di nome ‘Insulare’ ed il giovane Franco Boggio Lera, cui non calzeranno mai bene i panni di dirigente della Sezione, ma che frequenterà assiduamente le montagne siciliane per oltre sessant’anni, divenendo maestro di escursionismo per diverse generazioni di catanesi.

Un giorno il dott. Claudio Vitale, dipendente della società che inserisce la pubblicità sui quotidiani, offende la razza germanica davanti ad un socio tedesco, emigrato dapprima a Palermo e poi, dal 1924, a Catania e iscrittosi alla Sezione. Questi, di nome Franz Zipper, classe 1885, originario di Obendorf am Neckar, si vendica con due schiaffi e viene espulso dal sodalizio. Rientrerà con la presidenza Vadalà.