54 – Il Rifugio Sapienza ultimato

Nel 1965 sono finalmente ultimati anche i lavori relativi all’ala di ponente del Rifugio e l’edificio raggiunge la conformazione definitiva, sostanzialmente simile a quella degli anni ’90, prima del rinnovo del bar inferiore. Il costo complessivo è stato di L. 69.222.000, di cui L. 44.184.000 con contributo regionale, L. 5.000.000 con contributo del Comune, L. 700.000 con contributi minori e L. 8.252.000 con fondi della Sezione. Rimane un debito di 11.086.000 che sommato a quello pregresso del 1° lotto di lavori, porta ad un debito consuntivo di L. 15.560.000 più gli interessi passivi che nel frattempo maturano.

Una vicenda assolutamente straordinaria sarà vissuta dal Rifugio nell’aprile del 1983: durante un eruzione, scaturita 4 chilometri più a monte, un braccio di lava si appoggia alla sua parete lato Nord, lo circonda dal lato Est e si riversa quindi nel piazzale sottostante adibito a parcheggio di pullman. L’edificio, dato ormai per spacciato, verrà svuotato da un gruppo di soci di tutto ciò che è asportabile, ma la struttura resiste e, dopo tre anni di interruzione, nel 1986 esso riprenderà regolarmente la sua attività.

Il rustico della Capanna Montagnola, costruito dalla ex Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, era stato in realtà non venduto ma consegnato al C.A.I. nel 1946. Il C.A.I. aveva successivamente acquistato dal cav. Pietro Platania il ″suolo di sedime″, per una superficie di 4.000 mq, con atto del Notaio Gaetano Musumeci, in data 23 luglio 1951. Mai più erano stati definiti i rapporti economici e di proprietà fra l’Amministrazione Finanziaria dello Stato ed il sodalizio. Soltanto il 18 aprile 1990, con un Atto di Definizione di Rapporti fra il presidente dott. Vincenzo Tomasello, ed il Direttore dell’Ufficio del Registro, versando la somma di L. 690.000, di cui L. 200.000 per la costruzione realizzata e L. 490.000 per gli interessi legali maturati, il C.A.I. regolarizzerà qualsiasi rapporto.

Durante l’Assemblea Ordinaria del 1965 Fontana informa i soci, come già più volte aveva fatto in Consiglio, di voler cedere il testimone di presidente. Nell’ottobre del 1965 la sede di trasferisce in via Musumeci, 122 e fra i consiglieri l’arch. Francesco Marchese subentra al sig. Corrado Papale che deve rinunciare per motivi di lavoro.

Il Rifugio Sapienza è senza gestore e lo scoramento investe i vertici della Sezione (Fontana e Montalto), i quali durante la riunione del 19 ottobre ipotizzano di vendere il rifugio per risanare il bilancio sociale, ma i restanti consiglieri prendono tempo e sollecitano ulteriori ricerche, anche a mezzo di inserzioni sulla stampa. Nel marzo 1966 si trova il gestore in un certo sig. Dal Canto Silla, di Treviso, per un canone di L. 5.000.000 annui. Nell’agosto successivo muore Kurt Haeni, ex console di Germania, appassionato alpinista e socio della Sezione per 55 anni. Contemporaneamente si dimette il consigliere Francesco Marchese accusando la dirigenza di ‘avere da tempo perso di vista le finalità statutarie del C.A.I.’. Marchese aveva cercato di metter su un gruppo di lavori per la segnatura di sentieri sull’Etna, ma non era stato sufficientemente appoggiato dal Consiglio. Questo decide di presentarsi in blocco dimissionario all’Assemblea dei Soci del 22 ottobre e Fontana ribadisce quanto più volte affermato e cioè che intende cedere la carica. La quota sociale viene portata a L. 6.000 per i soci ordinari.