“Fotogrammi d’alta quota” è la rubrica mensile di film di montagna tenuta da Antonio Massena sulla rivista sociale “Montagne360”. Qui si trovano solo i titoli presenti nel nostro catalogo.

Dicembre 2021

Broad Peak 78 – Tre bivacchi per un Ottomila
di Yannick Seigneur (Francia, 1978, 29 minuti)
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Grande impresa, etica dell’alpinismo, spirito hippie tipico dell’epoca: sono i tre ingredienti che rendono questo film un’opera divertente e scanzonata, ma al contempo serissima. Protagonisti quattro francesi (Jean Fauchart, George Bettembourg, Gilles Sourice e il regista  Seigneur) che con Kurt Diemberger tentano di salire al Broad Peak in tre giorni, contro i ventiquattro che impiegò Hermann Buhl 20 anni prima insieme allo stesso Diemberger.

Consigliato da Antonio Massena sulla rubrica “Fotogrammi d’alta quota” sul numero di dicembre di “Montagne360”.

Leggi la recensione di “Broad Peak 78” su Lo Scarpone online.

Novembre 2021

Holy Mountain
di Reinhold Messner (Germania, 2018, 80 minuti)
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Storia dell’alpinismo e suspence si intrecciano nel secondo film di Messner, dopo Still alive, con il racconto di un altro incredibile salvataggio, sull’Ama Dablam (6828 metri), nel 1979, dove la spedizione del giovane altoatesino si era recata, contemporaneamente a quella neozelandese guidata da Peter Hillary, figlio di Edmund. A pochi metri dalla vetta, la montagna scuote via i neozelandesi, uccidendo uno di loro e costringendo Messner e compagni a correre in soccorso degli altri. E invitando noi, ancora oggi, a interrogarci sul significato profondo della sacralità delle montagne più grandi della Terra.

Consigliato da Antonio Massena sulla rubrica “Fotogrammi d’alta quota” sul numero di novembre di “Montagne360”.

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Ottobre 2021

Madre dei nervi
di Mirko Giorgi, Alessandro Dardani (Italia, 2018, 55 minuti)
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Nessuna retorica per questo film crudo e meraviglioso insieme, che narra le difficili storie di alcune ragazze madri di una comunità. Grazie all’incontro con un educatore molto speciale, riescono a trovare nell’attività in montagna, e in particolare nell’arrampicata, uno stimolo a superare paure personali e problemi sociali, verso la costruzione di un futuro possibile.
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Settembre 2021

SOS Baviera
di Andrea Gobetti e Fulvio Mariani (Svizzera, 2017, 35 minuti)
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L’8 giugno 2014 lo speleologo tedesco Johann Westhauser rimane gravemente ferito a mille metri di profondità nella grotta Riesending, l’abisso più profondo della Germania, sui monti Bavaresi. Le operazioni di soccorso per tirarlo fuori dalla grotta si presentano subito così difficili, che viene allestita una squadra internazionale. Il film è il racconto di questa incredibile vicenda umana e professionale, lunga 12 giorni: data la materia ostica, è ammirevole l’alto livello cinematografico raggiunto per portarla all’attenzione dello spettatore.
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Agosto 2021

Everest. Un reto sobrehumano
di Aitor Bárez (Spagna, 2017, 80 minuti)
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Il protagonista è Alex Txikon, uno dei migliori himalaisti del mondo, che all’attivo ha 12 Ottomila, di cui la prima invernale al Nanga Parbat. Il film racconta il suo tentativo di salita invernale all’Everest senza ossigeno, mai riuscita a nessuno. E nemmeno a lui, purtroppo. Ma la pellicola si gode ugualmente, capace com’è di restare in equilibrio fra l’indagine umana la documentazione alpinistica, senza eccedere in facili stereotipi.
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Luglio 2021

Dhaulagiri. Ascenso a la montaña blanca
di Cristian Harbaruk, Guillermo Glass (Argentina, 2016, 73 minuti)
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Non sempre un viaggio ci porta dove pensiamo noi. Ce lo dimostra la storia di quattro amici argentini, partiti per girare un documentario che racconti la loro ascesa al Dhaulagiri e finiti a tornare in quei posti per capire le ragioni della morte di uno di loro. Forse si sono spinti troppo vicino al limite estremo? Premio Genziana d’Oro CAI al Film Festival di Trento, 2017.
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Aprile 2021

The White Maze
di Matthias Mayr (Austria 2016, 52 minuti)
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Remoto, impervio e gelido: ecco il Gore Pobeda, la più alta vetta della Siberia orientale. Scenderla con gli è la “mission impossible” di Matthias Hauni Haunholder e Matthias Mayr. Un’impresa sensazionale documentata senza sensazionalismo in un film ben riuscito, dove il gesto atletico va di pari passo con la meraviglia della natura.
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Marzo 2021

Verso dove
di Luca Bich (Italia, 2014, 51 minuti)
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Emozionante e lucido bilancio di una vita in alta quota per Kurt Diemberger in questo film che ripercorre le sue imprese sugli Ottomila (Broad Peak, Dhaulagiri, Makalu, Everest, Gasherbrum II e K2), celebrando anche i luoghi del cuore, come le Dolomiti. Lo sguardo attraversa una vecchia cinepresa: arriva dal passato e guarda al futuro. E noi, “verso dove” andiamo?
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Febbraio 2021

China Jam
di Evrard Wendenbaum (Francia 2014, 53 minuti)
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La costante ricerca di nuove vette da scalare conduce Sean Villanueva O’Driscoll, Nicolas Favresse, Stéphane Hanssens e Evrard Wendenbaum in una sperduta valle in Cina: una parete da 1200 metri darà loro del filo da torcere. Il film ha vinto il Premio Mario Bello al Trento Film Festival, 2015.
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Gennaio 2021

Trou de Fer
di Pavol Bàrabaš (Slovacchia 2011, 56 minuti)
Il film Trou de fer non è più disponibile per il prestito

Il Trou de fer, il “buco di ferro”, è una gigantesca voragine di 1000 metri creata dal vulcano Piton des Neiges, nel Parco Nazionale dell’Isola di Réunion (Oceano Indiano), che prima ha eruttato e poi è collassato. Il paesaggio originato da quella catastrofe è lussurioso quanto inaccessibile. Ma c’è chi non si arrende all’evidenza.
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