“Si va in montagna spinti da un ideale: vedere panorami e paesaggi ancora più belli se visti dall’alto, misurare le nostre capacità fisiche e tecniche, scoprire posti nuovi, ricercare spiritualità in luoghi solitari o, semplicemente, camminare immersi nella natura.

Ma il fascino di tutto questo aumenterà considerevolmente se animato dalla volontà di conoscere, di scoprire la meraviglia di un mondo in cui fattori fisici, biologici e umani interagiscono fra loro a formare luoghi sempre diversi nello spazio e nel tempo, di scoprire che cosa si nasconde dietro tanta bellezza.

Scopriremo un mondo tanto più vasto e affascinante di quanto avremmo pensato che non cesserà mai di meravigliarci, alimentando in noi il desiderio di conoscerlo sempre più a fondo.

Tutto questo entrerà a far parte esclusivamente della nostra sfera individuale se non partecipassimo agli altri il nostro entusiasmo a conoscere, a entrare sempre più in profondità e, perché no, se non trasmettessimo anche agli altri il poco che abbiamo capito.

Questo perché anche gli altri possano a loro volta meravigliarsi di che cosa nasconde la semplicità e la complessità della bellezza, uno dei valori più alti di cui facciamo parte e che dobbiamo custodire con tutte le nostre forze.”

Il Comitato Scientifico Regionale CAI Toscana