Le origini del CAI di Rieti 

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Siamo negli anni Venti. Attorno alla figura di Domenico Rinaldi, futuro ingegnere minerario presso il Ministero dell’Industria e pioniere del CAI di Rieti, si crea un folto gruppo di reatini appassionati di montagna che condividono con lui lunghe sciate ed escursioni sulle vette del Terminillo e del Gran Sasso. 

La fondazione della sezione del CAI di Rieti avviene ufficialmente nel febbraio del 1933, dopo che Rieti era attiva dal 1926 come sottosezione di Roma. Per il raggiungimento dell’autonomia è stato determinante l’appoggio di Angelo Manaresi, sottosegretario presso il Ministro della Guerra e Presidente Nazionale del Club Alpino Italiano. In questi anni originari si afferma anche la figura di Alberto Rinaldi, fratello più giovane di Domenico e presidente attivo e stimato del CAI di Rieti. 

Numerose da quel momento sono state le gite sociali, i gruppi di villeggianti, gli escursionisti italiani e stranieri che sostanoal Rifugio Umberto I al Terminillo, il primo creato sulla cima del Terminilletto nel 1901. Quel rifugio oggi non c’è più ma su quelle spoglie è stato ricostruito fedelmente il rifugio Massimo Rinaldi, dedicato al vescovo scarpone zio dei due fratelli. Da rilevare anche la frequentazione delle montagne del Reatino da parte di scienziati e ricercatori, tra questi Carlo Jucci che inizia i suoi studi botanici proprio a Terminillo per conto dell’università di Pavia, dove nel secondo dopoguerra impianterà il Centro Appenninico di Genetica Vegetale (tutt’ora attivo con l’università di Perugia). 

 

 

 

 

Le attività del CAI di ieri 

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Per raggiungere la vetta del Terminillo, prima della costruzione della strada, si arrivava a Lisciano sui muli, in bicicletta o con la carrozza; l’equipaggiamento era modesto e semplice. Uno dei problemi sentiti da Domenico Rinaldi, che resterà il primo promotore dell’alpinismo reatino e il primo Presidente della sezione (1933-1941) è quello del rilancio turistico del Terminillo: mancava una strada per arrivarci in auto, ed essa viene realizzata per il primo troncone nel 1933, anche grazie all’interessamento di Mussolini che apprezzava il Terminillo.

Il completamento della strada fino all’anello di Campoforogna si attua nel 1935, con conseguente incremento di strutture recettive e costruzione degli impianti di risalita, uno sviluppo che si arresta temporaneamente nel 1941. Tante le iniziative hanno contraddistinto la vita del Club di quel primo decennio: gare sciistiche (lo Sci Club Rieti era già nato nel 1928), gite sociali, escursioni su tutto l’Appennino centrale, corsi di alpinismo, culminanti nel 1934 con la pubblicazione di un proprio bollettino mensile CAI.

Poi arriva la guerra che inesorabilmente mette fine a quel formidabile percorso di crescita fatto dalla giovane sezione reatina. Le attività riprenderanno faticosamente nei primi anni Cinquanta e verranno accresciute notevolmente negli Settanta e Ottanta con la creazione del Gruppo Roccia, della squadra di Soccorso Alpino, nella realizzazione di spedizioni extraeuropee, nella creazione di un nuovo rifugio ai piedi del Massiccio del Terminillo e raggiungibile attraverso una comoda strada, il Rifugio Angelo Sebastiani.