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“Ecco dove mi ha trovato il Premio Viareggio del 1950: sui prati di Entrèves, il luogo che ho più caro al mondo. E ha messo l'una di fronte all'altra, come mai prima di quella scadenza significativa della mia vita, quelle che sono le due facce della mia persona, i due fili della mia esistenza: la vocazione alla cultura, necessariamente sedentaria, e l'amore dell'avventura alpina”
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Ora vedo soltanto quello che è intorno ai miei piedi. La parete sul mio fianco – è sulla mia destra oppure sulla mia sinistra? – la parete sul mio fianco sembra fuggire verso il cielo, il grande vuoto del cielo, quello dell’orizzonte sconfinato, e il richiamo del ghiacciaio mille metri più sotto che urla in silenzio.