• Oggi la neve è una lieve coltre, una lanugine bianca, il paesaggio è intirizzito. A ogni passo affondo nella neve asciutta e croccante. Salgo sul terreno irregolare e ascolto il mio respiro, mi piace camminare in questa solitudine.
  • Vorrei condurti con le mie parole per un deserto viale, segnato d’esili ombre – fino a una valle d’erboso silenzio, al lago – ove tinnisce per un fiato d’aria il canneto e le libellule si trastullano con l’acqua non profonda.
  • Ora vedo soltanto quello che è intorno ai miei piedi. La parete sul mio fianco – è sulla mia destra oppure sulla mia sinistra? – la parete sul mio fianco sembra fuggire verso il cielo, il grande vuoto del cielo, quello dell’orizzonte sconfinato, e il richiamo del ghiacciaio mille metri più sotto che urla in silenzio.
  • Mio padre diceva che ci saremmo venuti quando avrei potuto calzare degli scarponi. Indicava una cima e mi faceva immaginare la difficoltà, la fatica, il mistero. E più immaginavo, più sentivo crescere il desiderio di cercare una strada e cominciare a salire.
  • Zangrandi interni Prima di copertina Zangrandi
    “Posso andare leggera per caldi purpurei viali, posso avere Dario con me. E non morti siamo, non fantasmi, vivi noi camminiamo nel campo del fiore rosso”
  • «Oggi è il giorno del dentro o fuori. Sono sicura che ognuno di noi, a un bel punto, sentirà in testa una vocina insinuante, che propone di tagliare qualche chilometro in corriera, o addirittura di lasciar perdere il cammino». Si fece tutta seria e concluse: «Non diamole retta. Se arriviamo a Varzi senza barare, avremo passato un limite, oltre il quale tutto sarà più facile»

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