Vorrei condurti con le mie parole per un deserto viale, segnato d’esili ombre –fino a una valle d’erboso silenzio, al lago –ove tinnisce per un fiato d’aria il cannetoe le libellule si trastullanocon l’acqua non profonda.
L’alpeggio. Uno spazio ristretto nel tempo breve di un’estate, ma uno spazio vastissimo nell’inanellarsi degli anni, e uno spazio immenso se misurato seguendo le tracce lasciate dal filo rosso della memoria.