Oggi la neve è una lieve coltre, una lanugine bianca, il paesaggio è intirizzito. A ogni passo affondo nella neve asciutta e croccante. Salgo sul terreno irregolare e ascolto il mio respiro, mi piace camminare in questa solitudine.
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C’è una storia che non ha bisogno di nomi; una storia che possiamo ricostruire anche solo attraverso la geografia e le pietre. Dove sappiamo che la fatica e il freddo furono veri; che la paura dei nemici fu talvolta tangibile; che le marce militari o i carri colmi di calce viva furono la quotidianità. In cammino lungo il crinale lo senti che il passato affiora comunque.