Appuntamento lunedì 15 maggio alle 21 alla cineteca “Milano Arlecchino”. Ingresso a prezzo scontato per i Soci del Club alpino italiano

Poster

Lunedì 15 maggio alle 21 a Milano, presso la cineteca “Milano Arlecchino” (Via S. Pietro All’Orto, 9), sarà proiettato in anteprima il film “Il respiro della foresta” di Jin Huaqing.

L’uscita evento del film, che gode del patrocinio del Club alpino italiano, è prevista solo il 22, 23 e 24 maggio al cinema.

La proiezione dell’anteprima di lunedì 15 maggio sarà preceduta da un’introduzione e da una dimostrazione pratica da parte del gruppo SOUL KIRTAN. Alla fine del film, un saluto-commento da parte della Comunità Tibetana Italiana.

Tutti i soci Cai potranno accedere alla proiezione con un biglietto a prezzo speciale. Basterà esibire la tessera Cai in cassa per aver diritto allo sconto.

Il film

20.000 monache buddiste vivono in un monastero su un altopiano innevato in Tibet. Circondate da una natura aspra e isolate dal mondo esterno, durante i 100 giorni più freddi dell’anno, lontane dalle loro famiglie, queste donne ci offrono un assaggio della loro ricerca spirituale e della loro devozione religiosa che le porta ad affrontare i grandi quesiti sull’esistenza umana.

In tutto e per tutto un lavoro di inchiesta spirituale, Il respiro della foresta è un maestoso documentario – con immagini di enorme impatto visivo – che tratteggia i particolari dell’annuale ritiro di migliaia di monache Tibetane, auto-confinate in piccole abitazioni in legno, che punteggiano il vasto altopiano del Tibet. Con una delicatezza straordinaria, la macchina da presa si apposta nel Monastero Yarchen osservando le donne che, durante i 100 giorni del loro apprendistato, affrontano e in qualche caso risolvono, profonde questioni di vita o di morte, di sofferenza e guarigione, di karma e missione interiore.

Il film di Jin Huaqing è un’opera illuminante calata profondamente nel misticismo e nell’indagine filosofica, ambientata in un paesaggio proibitivo e meraviglioso.

Soul Kirtan

Soul Kirtan è un gruppo di musicisti innamorati del kirtan, impegnati ad invitare altri musicisti kirtaniya per fare assaggiare diversi rasa (gusti, sentimenti, mood) e nel proporre il kirtan al loro pubblico. Sono molto inclusivi e accolgono con grande entusiasmo i nuovi talenti. Organizzano circa due serate di kirtan al mese, spesso e volentieri con kirtaniya di fama internazionale negli ambienti dello yoga e della bhakti.

Cos’è il kirtan?

Il canto del Kirtan è una delle principali pratiche dell’antica tradizione dello yoga. Alcuni strumenti indiani tradizionali, come l’harmonium e il tamburo mridanga e dei piccoli cembali karatal accompagnano il brano, i semplici mantra in sanscrito si ripetono, mentre il leader del canto guida la platea in un susseguirsi di canto e ascolto meditativo, e aumentano l’energia e il ritmo. Le voci si fondono al ritmo delle percussioni e della melodia dell’armonium e dopo un po’ non si prova più timidezza. Molte persone trovano difficile sedersi e meditare, ma con il kirtan, la lotta per ‘spegnere’ o ‘svuotare’ la mente svanisce mentre ci si concentra unicamente sul canto, il suono, la musica e il mantra. Un semplice effetto positivo di questa pratica è appunto, uno stato di rilassamento della mente, così come una sensazione naturale di gioia e di pace interiore edificante.