Chi acquisterà il quotidiano troverà il vademecum “Cicloescursionismo. Mountain bike a misura di natura. Con 10 proposte di itinerario lungo il Sentiero Italia CAI”, curato dal Club alpino italiano

Lunedì 13 settembre in edicola, in omaggio con il Corriere della Sera, lettori e appassionati troveranno Cicloescursionismo. Mountain bike a misura di natura. Con 10 proposte di itinerario lungo il Sentiero Italia CAI: il vademecum, curato dal Club alpino italiano, ricco di consigli pratici per avvicinarsi a una forma di escursionismo a pedali da praticare in montagna, con la corretta autoregolamentazione per rispettare l’ambiente, gli altri frequentatori e se stessi.

Con questa iniziativa il Cai, in collaborazione con il Corriere della Sera, intende promuovere la pratica del cicloescursionismo per tutte le “gambe”, per ammirare la natura senza lasciarsi andare alla velocità e all’agonismo. 
I lettori troveranno le raccomandazioni sulle attrezzature e sull’equipaggiamento necessari, dal tipo di bicicletta all’abbigliamento, fino ad arrivare agli accessori. Non mancano consigli sulla pianificazione dell’escursione, sulla corretta postura da tenere mentre si pedala, sulla manutenzione della bici e sulle riparazioni di emergenza, fino ad arrivare alle tecniche di guida e all’utilizzo di cartografia e Gps.

La seconda parte della piccola guida è dedicata al Sentiero Italia CAI, l’itinerario escursionistico di oltre 7000 km che collega tutte le regioni italiane lungo la dorsale appenninica e l’arco alpino.
Un percorso che sta diventando una meta anche per gli amanti della mountain bike. Negli scorsi mesi il Club alpino italiano ha infatti verificato le prime 119 tappe in ambo le direzioni per la percorrenza in mtb, per un totale di 2.768 km.
Le dieci cicloescursioni proposte dalla pubblicazione, di diversa lunghezza, difficoltà e impegno, toccano la Piana di Navelli e il massiccio del Gran Sasso in Abruzzo, i Monti Sibillini, i Pantani di Accumoli e l’altopiano di Castelluccio di Norcia tra Marche, Umbria e Lazio, il Monte San Giuliano, Erice e il Passo della Zita in Sicilia e l’Alta Via dei Monti Liguri in Liguria.

«Il cicloescursionismo proposto dal Club alpino italiano, totalmente estraneo a qualsiasi connotazione sportiva o ricerca di esperienze adrenaliniche, coniuga conoscenza e tutela dell’ambiente, con una frequentazione rispettosa delle persone e dei luoghi anche in sella a una mountain bike», scrive il Presidente generale del Cai Vincenzo Torti nell’introduzione. «Può dunque rappresentare un valore aggiunto nella fruizione delle Terre alte, delle quali promuovere in modo corretto le peculiarità, le bellezze e, certo non da ultime, le culture».