Claudio Morandini ha presentato, ieri e oggi al Parco dei Mestieri il proprio romanzo per ragazzi (edito da Salani e CAI) su montagna, natura e bullismo, proponendo ai giovanissimi di disegnare le maschere protagoniste della storia.

Decine di bambini delle scuole elementari trentinehanno partecipato, tra ieri e oggi,alla doppia presentazione del libro per ragazzi “Le maschere di Pocacosa”, coedito da Salani Editore e Club alpino italiano per la collana di narrativa per ragazzi “I caprioli”, nell’ambito del Trento Film Festival. I libro racconta una storia di montagna, natura e rapporti umani tra giovanissimi, toccando anche il tema del bullismo.

Baciati da uno splendido sole, ieri, nella cornice del Parco dei Mestieri, hanno iniziato i piccoli tra i sette e i nove anniin tanti di loro frequentano i sentieri e la montagna, come hanno dimostrato le tante mani alzate che hanno risposto alla specifica domanda posta dalla coordinatrice editoriale del CAI Anna Girardi, per introdurre la presentazione. Tutti hanno giocato anche con pigne e sassi, e a diversi è capitato, qualche volta, di essere stato preso in giro.

Morandini si è avvalso di una lavagna per disegnare l’ambientazione della sua storia(tra  montagne, boschi, alberi e le casette del paese immaginario di Pocacosa) e, mentre leggeva il passo del libro che descrive l’usanza dei ragazzi locali di indossare terribili mascheroni per Carnevale, con iquali fare scorribande per le strade, ha invitato i piccoli spettatori a disegnare questi mascheroni. Inutile raccontare l’entusiasmo degli alunni, che hanno dato libero sfogo alla fantasia, tra corna, ghigni sinistri e denti aguzzi.

Continuando il racconto della trama Morandini ha invitato nuovamente i bambini a disegnare: prima il bosco nel quale si rifugia il protagonista, il dodicenne Remigio, per sfuggire ai mascheroni che lo hanno preso di mira; poi lo speciale costume che Bonifacio (che abita in cima alle montagne, una sorta di eremita) costruisce per Remigio. Un costume leggero, fatto con gli elementi del bosco, tra rametti, foglie e animaletti,con il quale il protagonista riesce a evitare di diventare preda dei bulli con le maschere una volta ridisceso a Pocacosa.

Stesso copione, altrettanto riuscito, questo pomeriggio, con Morandini che ha evidenziato, a bambini più grandicelli, di quarta e quinta elementare, come le storie si raccontino anche attraverso il disegno. Altra carrellata di disegni di maschere mostruose, all’insegna delle onnipresenti corna e lingue di fuori. L’autore ha anche chiamato qualche alunno al microfono per descrivere che cosa aveva disegnato.

La presentazione si è conclusa con i bambini in fila per farsi autografare i disegni da Morandini, per poi portarli a scuola.

Aver coinvolto i giovanissimii con un’attività pratica come il disegno, si è dimostrata vincente, con gli scolari che, sia ieri che oggi, hanno fatto a gara per mostrare all’autore le proprie creazioni.

Lorenzo Arduini