Lazio verticale

Film / Arrampicata
Regia e fotografia: Fabrizio Antonioli, Stefano Ardito
Produzione: con il contributo del CAI – Centro di cinematografia e Cineteca
Italia, 2020
43 minuti

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Descrizione

Per molti il Lazio è una terra di colli, borghi medievali e spiagge, con al centro le meraviglie di Roma. Ma non c’è solo questo. Nel film vediamo pareti imponenti come la scogliera di Gaeta e gli strapiombi della Santissima Trinità, e falesie più modeste come Sperlonga, Ripa Majala, Guadagnolo e Ciampino, sull’Appia Antica. L’avventura dell’uomo nel “Lazio verticale” nasce con Enrico Jannetta, che nel 1919 scopre le rocce del Morra, e prosegue fino agli alpinisti di oggi, molti dei quali arrampicano e raccontano le loro storie nel film. Vediamo Gigi Mario, guida alpina e monaco Zen, Pierluigi Bini che ha aperto grandi vie sul Gran Sasso, la campionessa di arrampicata sportiva Laura Rogora. Anche Maurizio Zanolla, “Manolo”, racconta la sua scoperta di Gaeta. Un’arrampicata invernale sul Terminillo ci aiuta a raccontare le imprese degli alpinisti del Lazio nel mondo. Dalla conquista del Saraghrar Peak nel 1959 si arriva alla scomparsa di Daniele Nardi sul Nanga Parbat nel 2019.

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