L’obiettivo è quello di promuovere l’attenzione verso la montagna e le persone che la vivono, per la valorizzazione dell’ambiente, la salvaguardia della natura e del territorio e per contribuire alla rivitalizzazione comunità montane della provincia di Pordenone, con spettacoli e concerti, incontri letterari 

teatro pordenone

Nato nel 2021 su iniziativa del Teatro Verdi con il coinvolgimento del CAI Sezione di Pordenone, il Progetto Montagna 2023 già dal titolo individuato quest’anno, “Vivere la Montagna. Vivere in Montagna”, racconta i suoi propositi: rimane saldo l’obiettivo di stimolare la riflessione sulla salvaguardia della natura e sulla valorizzazione dell’ambiente montano, sulle conseguenze del cambiamento climatico in atto a livello globale, oltre che addentrarsi nel fenomeno, sempre più preoccupante, dello spopolamento e l’abbandono delle Terre alte.

Il Teatro Verdi ha voluto farsi promotore di una serie di iniziative culturali e scientifiche per mettere al centro dell’attenzione delle istituzioni e del suo pubblico le realtà montane della provincia pordenonese. Al primo posto la promozione della fruizione consapevole della montagna, con il coinvolgimento attivo sia delle comunità montane residenti che delle fasce di pubblico meno abituate alla vita in quota: ne scaturisce un cartellone di iniziative caratterizzato da una fruizione partecipata e informale di spettacoli e concerti inseriti in modo sostenibile nel panorama e rispettoso dell’ambiente circostante.

L’edizione 2023, con iniziative culturali di prosa, musica, letteratura e approfondimenti scientifici, assume una nuova, importante dimensione nazionale grazie al sodalizio tra il Teatro Verdi e il Club alpino italiano, impegnato a tutti gli effetti quale partner progettuale.

A loro si affiancano il CAI Pordenone e Sezioni provinciali di Sacile, San Vito al Tagliamento, Cimolais, Claut, Maniago, il sostegno della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, Fondazione Friuli, la Camera di Commercio Pordenone-Udinei Comuni di Pordenone, Vito d’Asio, Spilimbergo, Erto e Casso, Clauzetto, Polcenigo, Barcis, Tramenti di Sotto e i numerosi Enti: Comunità di Montagna delle Prealpi Friulane Orientali, Fondazione Dolomiti Unesco, Fondazione Vajont, Magnifica Comunità di Montagna Dolomiti Friulane Cavallo e Cansiglio, Montagna Leader, Parco Naturale Dolomiti Friulane, Uncem – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani.

Nel dettaglio
Anche quest’anno il progetto si articola in più fasi, prendendo avvio nell’estate per proseguire con importanti incursioni invernali. Oltre 11 gli appuntamenti complessivi, distribuiti tra l’estate 2023 (dal 30 giugno al 30 luglio in 6 diverse località) e l’inverno, toccando anche i primi mesi del 2024. Durante l’estate le attività si concentreranno tra Erto e Casso, Castello Ceconi a Pielungo, Grotta di Pradis, Casera Ceresera – Polcenigo e Barcis.

Oltre le nuvole
Ad aprire la rassegna sarà, però, un evento programmato al Teatro Verdi: il 30 giugno alle 20.30 il teatro pordenonese ospiterà, infatti, la premiazione e la mise en espace del concorso “Oltre le nuvole”, in assoluto il primo contest a livello italiano per testi teatrali inediti sulla Montagna, sempre ideato e organizzato dal Teatro con Club Alpino Italiano. Il concorso – aperto ad autori e autrici di lingua italiana ovunque residenti – richiedeva di affrontare tematiche sulla valorizzazione della montagna e la salvaguardia dell’ambiente, con attenzione ai temi della sostenibilità, dello spopolamento e ripopolamento degli ambiti montani, il turismo lento e sostenibile, la storia e le tradizioni legate alle terre alte. Al Concorso sono arrivati da tutta Italia 16 lavori teatrali originali in prosa, mai pubblicati o rappresentati prima.

Ad individuare il vincitore una prestigiosa Giuria presieduta da una figura di spicco nel panorama culturale italiano, Antonio Massena, Presidente della Commissione consultiva per il Teatro del Ministero dei Beni culturali. Accanto al Presidente, altri 12 rappresentanti del mondo della cultura, del giornalismo, del teatro, dell’alpinismo, esperti di ambiente e di montagna. Si tratta del giornalista, autore e conduttore radiofonico Andrea Borgnino, del giornalista Luca Calzolari, della giornalista e critica teatrale Claudia Cannella – attuale consulente artistica prosa per il Verdi – del critico ed esperto di teatro Roberto Canziani, dell’attore, autore e regista Mattia Fabris, dell’attrice e regista Rita Maffei, del giornalista e storico dell’alpinismo Roberto Mantovani, dell’autore e regista Massimo Navone, docente – e già Direttore – della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, del giornalista e filmmaker Roberto Rizzente, dell’antropologo Annibale Salsa, esperto conoscitore delle Alpi, già Presidente generale del Club alpino italiano, della scrittrice, comunicatrice scientifica e alpinista Sara Segantin, collaboratrice di Rai 3 per Geo&Geo, e dell’attore Massimiliano Speziani.

Vincitore di questa prima edizione è l’autore, attore e regista Christian Gallucci, milanese, classe 1986 – già finalista al Premio Riccione 2019 e vincitore Cendic Segesta 2020 – che ha partecipato al concorso con il testo “Disegno Divino”. La Giuria ha deciso di premiarlo con la motivazione: «per la garbata competenza con cui sa orchestrare un gran numero di temi e personaggi immersi in atmosfere intense e di qualità particolare, attraverso un linguaggio che propone soluzioni con un ritmo sincopato dalle potenzialità teatrali interessanti. Inoltre, l’opera ha il pregio di trattare argomenti legati al territorio montano quali spopolamento, cambiamento climatico e relative conseguenze ma allo stesso tempo restituirci fascino e bellezza di un ambiente unico. Il testo lascia un sospeso sulle vicende dei protagonisti e sui loro destini e insinuare dubbi è proprio uno se non il migliore dei compiti del teatro». La mise en espace del testo sul palco del Verdi sarà a cura dello stesso Gallucci.

Obiettivo individuato dai promotori del Concorso nel medio termine è quello di arrivare alla promozione di un vero e proprio Festival di Teatro di Montagna, che risulterebbe altrettanto unico suo genere nel panorama italiano.

Il Verdi in montagna
Il cartellone prosegue poi nel contesto montano con Il Verdi in Montagna, un percorso culturale multidisciplinare, cinque appuntamenti domenicali (2, 9, 16, 23, 30 luglio) che vedono il patrocinio, assieme a quello di Pordenone, dei Comuni di Vito d’Asio, Spilimbergo, Erto e Casso, Clauzetto, Polcenigo, Barcis, con la Comunità di Montagna delle Prealpi Friulane Orientali, la Fondazione Dolomiti Unesco, Uncem – Unione Comuni Montani, Magnifica Comunità di Montagna Dolomiti Friulane, Cavallo e Cansiglio.

Debutto del cartellone domenica 2 luglio a Erto e Casso con la coinvolgente formula del “teatrekking”, che unisce al trekking, quindi il camminare in montagna, le suggestioni di testi teatrali e letterari. Gli attori Mattia Fabris e Jacopo Maria Bicocchi accompagnano il pubblico in questo felice connubio tra natura e cultura con lo spettacolo “Anche i sogni impossibili. Il quindicesimo ottomila di Fausto De Stefani”. Fausto De Stefani è il secondo alpinista italiano e sesto al mondo ad aver scalato tutti i 14 ottomila.

Domenica 9 luglio spazio alla musica con il concerto in programma a Castello Ceconi, imponente dimora neogotica immersa nella foresta Ceconi a Pielungo, in Val d’Arzino. Il Duo Grandesso – formato da Damiano Grandesso al sax e Marcello Grandesso alla fisarmonica – presenterà una selezione di grandi colonne sonore, spaziando tra autori come Richard Galliano, Pedro Iturralde, Javier Girotto, Astor Piazzolla, Javier Girotto, Luis Bacalov, Ennio Morricone e Bepi de Marzi.

Domenica 16 luglio alla Grotta di Pradis, a Clauzetto, atteso alle 19.00 lo spettacolo “Piccoli funerali”, di e con Maurizio Rippa alla voce narrante e Amedeo Monda alla chitarra. Una partitura drammaturgica e musicale dedicata alla memoria delle persone amate.

Ancora musica e parole protagoniste dell’appuntamento di domenica 23 luglio alle 16.00 a Casera Ceresea (Polcenigo). Ideato da Alberto Massarotto“Antiche arti e mestieri” unisce sul palco le letture di Moreno Corà – che racconta di antiche arti e tradizioni ormai abbandonate – e brani di raro ascolto, come i duetti per due corni di Mozart, l’autore che più si è speso ad ampliare il repertorio per questo affascinante strumento così adatto a rievocare la montagna.

Ai corni Marco Cola e Mauro Verona. Brani tradizionali di derivazione popolare, comunemente detti Canti di Montagna sono i protagonisti dell’appuntamento di domenica 30 luglio: alle 18 nella Chiesa San Giovanni Battista, a Barcis, si esibirà il Coro scaligero dell’Alpe, coro a voci pari maschili ‘a cappella’. nato nell’immediato dopoguerra nel centro di Verona, è in assoluto uno dei più longevi sul territorio nazionale.

Tutti gli eventi estivi nelle Valli pordenonesi saranno ad ingresso gratuito dietro prenotazione.

Concerto per la montagna 
Spicca per la fase invernale del progetto il “Concerto per la Montagna”che anche quest’anno festeggerà l’11 dicembre la Giornata Internazionale della Montagna. Un appuntamento di alto valore culturale in cui la musica si fa tramite per un’operazione di sensibilizzazione: un’occasione in più per celebrare l’identità delle aree montane e sostenere la tutela della memoria custodita in questi territori.

Approfondimento 
Sono, poi, in fase di definizione 5 incontri di approfondimento scientifico con esperti del settore. Due di questi incontri si svolgeranno nel secondo semestre del 2023, mentre gli altri 3 nel primo semestre del 2024. Gli incontri saranno a cura del giornalista Luca Calzolari, e vedranno la collaborazione dell’Università degli Studi di Udine oltre che del Club Alpino Italiano, per coinvolgere il pubblico del Teatro, le scuole, gli studenti universitari e la comunità scientifica.

«Il progetto legato alla Montagna che abbiamo ideato e lanciato tre anni fa con il CAI è in costante crescita, tanto per contenuti, che per durata», spiega il Presidente Giovanni Lessio. «Con un Concorso nazionale di drammaturgia, eventi artistici, approfondimenti letterari e scientifici, il Verdi vuole arrivare alle vette della multidisciplinarietà, unendo in modo inedito l’arte, la cultura e il paesaggio montano. Sono certo che tramite la cultura e l’attivazione di virtuose sinergie istituzionali e culturali, si possa concretamente promuovere l’attenzione verso la montagna, le persone che la vivono, la valorizzazione e la salvaguardia dell’ambiente, così come contribuire alla rivitalizzazione delle vallate e delle comunità montane dei nostri territori di riferimento».

«Vivere la montagna e vivere in montagna, sono due aspetti fondamentali che permettono di leggere con profondità e attenzione i fondamenti che caratterizzano la cultura dei territori montani. Per il Club alpino italiano è importante promuovere l’analisi e la riflessione sulle Terre alte, con l’obiettivo di comunicare la visione del Sodalizio, fortemente legata all’attenzione per l’ambiente montano e per le persone che in quei luoghi vivono e lavorano», ha dichiarato il Presidente generale del CAI Antonio Montani.

«Nel nuovo disegno della Casa della cultura del Club alpino italiano, il teatro, gli incontri dal vivo e la relazione diretta tra autori e pubblico avranno il loro posto in una apposita “stanza”. A Pordenone, con il Teatro Verdi, questa stanza ha iniziato a essere vissuta», ha dichiarato il Direttore editoriale e responsabile delle attività culturali del CAi Marco Albino Ferrari.

«Il Progetto Montagna 2023 – afferma il Vicepresidente e Assessore alla Cultura e Sport della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia Mario Anzil – rappresenta un unicum nel panorama delle iniziative culturali offerte dalla nostra regione. Un esempio di come la promozione culturale e la valorizzazione del nostro territorio e delle nostre tradizioni riescano a convivere in un format in grado di coinvolgere soggetti come il Teatro Verdi di Pordenone e il CAI-Club Alpino Italiano. È importante – conclude il Vicepresidente – che l’amministrazione regionale continui a sostenere progetti come questi e lo deve fare soprattutto per i giovani i quali saranno un domani i principali protagonisti chiamati a lottare per preservare e tutelare il nostro patrimonio paesaggistico».

«Il Progetto Montagna che il Teatro Verdi di Pordenone sta perseguendo è perfettamente in linea con le politiche sulle aree montane che la Regione sta portando avanti in questi anni», sottolinea l’Assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali e ittiche Stefano Zannier. «Aumentare la sensibilizzazione sul particolare contesto dell’ambiente montano, così come affrontare il complesso fenomeno dello spopolamento delle terre alte, nonché del rapporto culturale e socioeconomico tra le comunità Umane e la Montagna, sono scelte di cui non posso che ringraziare il Verdi: un importante segnale di come la cultura può affrontare tematiche complesse con un linguaggio coinvolgente come quello dell’arte».

«È anche grazie ad eventi come il Progetto Montagna che Pordenone e il suo territorio raccontano sé stessi e rivolgono l’attenzione alla montagnaa coloro che la vivono e a un ambiente straordinario che merita di essere protetto e valorizzato», rileva il Sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani. «La montagna pordenonese è un patrimonio prezioso sia d’estate che d’inverno, un bene di inestimabile valore da riscoprire con un turismo lento e coscienzioso, attraverso borghi montani quasi dimenticati, tra il verde degli alberi e lungo pendii scoscesi. Oggi, grazie al connubio tra il Teatro Verdi e il CAI, possiamo rivolgere lo sguardo alla nostra montagna tramite degli eventi importanti che abbracciano più discipline. Ancora una volta Pordenone offre ai suoi cittadini e ai tanti visitatori una serie di iniziative culturali di qualità».

Informazioni e prenotazioni: www.teatroverdipordenone.it
e Biglietteria tel 0434 247624 – biglietteria@teatroverdipordenone.it