La diciassettenne scout padovana ha preso parte la scorsa estate al progetto “Sentieri per domani” di Club alpino italiano e Agesci. E’ la prima volta che l’onorificenza viene assegnata a un giovane partecipante a un’iniziativa targata Cai.

C’è anche la giovane scout quasi diciottenne dell’Agesci Sofia Ferrarese tra i 25 giovani che hanno ricevuto gli Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica” conferiti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’onorificenza viene assegnata a ragazze e ragazzi che si sono distinti come costruttori di comunità, attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali. Sono giovani che rappresentano modelli positivi di cittadinanza e che sono esempio dei tanti ragazzi meritevoli del nostro Paese.

La giovanissima Sofia, appartenente al gruppo Agesci Brugine 1, ha ricevuto l’Attestato per aver preso parte l’estate scorsa, insieme ad altri 600 ragazzi, al progetto di Club alpino italiano e Agesci “Sentieri per domani” per il recupero dei sentieri danneggiati dalla tempesta Vaia. Gli scout hanno trascorso cinque settimane (20 luglio – 24 agosto 2019) in dieci località sulle montagne del Bellunese e del Vicentino, occupandosi di pulizia dei tratti sentieristici, sistemazione di muretti a secco, scalini, parapetti e riparazione della segnaletica verticale e orizzontale. In tutte le operazioni , svolte in sicurezza, i ragazzi sono stati accompagnati dai volontari del Cai che si occupano di manutenzione dei sentieri.

Come recita la motivazione, Sofia Ferrarese è stata premiata «per aver promosso la conoscenza della montagna e il rispetto della natura, per la passione e l’impegno con cui lavora al ripristino dei sentieri montani danneggiati dalla tempesta Vaia nell’ottobre 2018. Sofia è una ragazza scout dell’Agesci, che si è distinta per la passione e per l’impegno nelle attività di ripristino e di ricostruzione dei sentieri montani danneggiati dalla tempesta Vaia. In questa azione costante, ha dato prova di amore verso la natura, di grande senso di responsabilità, di disponibilità al servizio dell’intera collettività. L’attività svolta da Sofia è parte di un progetto più ampio – Sentieri per domani – che ha visto fianco a fianco l’Agesci e il Cai, da sempre impegnati nella realizzazione di iniziative che hanno lo scopo di far conoscere meglio le montagne e di sviluppare nella comunità il rispetto dell’ambiente».

«Man mano che muovevamo i nostri passi lungo quei percorsi devastati, la voglia di rendersi utili prendeva il posto della fatica e la soddisfazione, una volta visto il lavoro finito, ha ampiamente ripagato ogni sforzo», racconta Sofia. «Quest’esperienza mi ha fatto toccare con mano la responsabilità che ognuno di noi ha di prendersi cura di ciò che ci è stato donato e di custodirlo, per lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato».

Grande soddisfazione è stata espressa, oltre che dal papà Andrea e dalla mamma Annamaria, dai vertici del Club alpino italiano, a partire dal presidente generale Vincenzo Torti e dal vicepresidente Erminio Quartiani.

«Ritengo che il riconoscimento attribuito a Sofia Ferrarese confermi l’attenzione e la sensibilità del Presidente Mattarella, ampiamente emerse nelle occasioni di incontro, verso chi abbia a cuore l’ambiente e la sua frequentazione rispettosa», ha affermato il presidente Torti. «Plaudo alla lungimiranza del Cai Veneto che ha saputo trasformare il dramma di Vaia in una occasione di collaborazione con Agesci, dalla quale sono emersi esempi come quello di Sofia, il cui impegno e dedizione dicono di una gioventù cui poter consegnare con fiducia il testimone».
Il vicepresidente Quartiani con delega all’ambiente e alle relazioni istituzionali ha aggiunto: «Per la prima volta la più alta carica dello Stato, con l’attestato di Alfiere della Repubblica alla più giovane partecipante al progetto Sentieri per domani, ha riconosciuto l’alto valore sociale della lunga collaborazione tra Club alpino italiano e l’associazionismo scoutistico. Sofia Ferrarese rappresenta l’esempio coerente delle giovani generazioni per condividere e sviluppare la risposta agli effetti dei cambiamenti climatici nell’ambiente montano e per stabilire un nuovo equilibrio tra attività umane e montagna».
Sulla stessa lunghezza d’onda Francesco Carrer, responsabile del gruppo di lavoro Cai-Scuola (che tiene i rapporti con il Miur) e past president del Cai Veneto: «Siamo molto felici e commossi: questo è un riconoscimento individuale e allo stesso tempo collettivo, che va a tutti i gruppi e alle oltre 30 squadre dell’Agesci che nell’estate scorsa hanno partecipato al progetto e a noi del Cai Veneto, che lo abbiamo sostenuto e reso possibile. Un progetto che ha avuto ricadute positive su tutta la regione e sulla montagna veneta, diventando una grande opportunità di formazione per i 600 giovani protagonisti».

 

Disponibile qui l’intervista video a Sofia Ferrarese.