Il Vicepresidente Quartiani ringrazia tutti gli attori coinvolti per il rientro in Italia in tempi accettabili (data l’attuale situazione) dei cinque Istruttori del Cai Cesare Battisti Verona. “Un’esperienza che sarà utile approfondire”

“Ci felicitiamo per il fatto che i nostri alpinisti sono tornati a casa, superando le varie difficoltà del trovarsi in Paesi che si trovano a fronteggiare l’emergenza data dal coronavirus. In Tagikistan i nostri Istruttori sono stati assistiti molto bene dalle autorità diplomatiche, in particolare dalla Farnesina e dall’Ambasciata tedesca, che lì rappresenta varie realtà europee. Proprio l’accordo tra la Farnesina e l’Ambasciata tedesca in Tagikistan ha consentito il rientro con un volo su Monaco di Baviera. Voglio sottolineare la particolare attenzione sia delle autorità tagike, sia del nostro Viceministro agli Affari Esteri Marina Sereni, che si è interessata in prima persona alla vicenda”.

Questo il commento del Vicepresidente generale del Cai Erminio Quartiani dopo il rientro in Italia dei cinque Istruttori di scialpinismo (Giuliana Steccanella, Annapaola Perazzolo, Fabio Bullio. Giorgio Bonafini e Andrea Micheli) della Scuola di Scialpinismo Renzo Giuliani del Cai Cesare Battisti di Verona.

I cinque erano partiti il 21 febbraio scorso dal capoluogo scaligero diretti in Afghanistan per portare avanti il progetto di solidarietà “Le nevi del Wakhan” , dedicato ai giovani appassionati di sci di Badakhshan, nel Wakhnam Corridor. L’obiettivo era formare questi ragazzi per consentire loro di accompagnare piccoli gruppi di persone su queste cime. Il diffondersi dell’emergenza Covid-19 aveva causato l’improvvisa chiusura delle frontiere nel versante afgano del confine con il Tagikistan, bloccando così il loro rientro.

Continua il Vicepresidente Quartiani: “come Cai il nostro ringraziamento a tutti gli attori coinvolti, che hanno consentito il rientro a casa dei nostri cinque alpinisti, data la situazione attuale, in tempi accettabili. A loro adesso vanno i nostri auguri per il ritorno a casa, poi a mente fredda approfondiremo insieme l’esperienza vissuta, che può essere utile viste le condizioni difficili in cui si trova a operare in questo momento l’alpinismo internazionale. Le difficoltà a cui sono andati incontro hanno riguardato soprattutto la sicurezza e la logistica trasportistica compromessa dalla pandemia. Un grazie anche all’Ambasciata italiana in Afghanistan che ha consentito il passaggio in Tagikistan dei nostri: qui loro hanno fatto la quarantena e poi hanno preso il primo volo utile per rientrare”.

I ringraziamenti di Quartiani che, ricordiamo, si è interfacciato in prima persona con il Viceministro Sereni, sono a nome del Presidente generale Vincenzo Torti, del Comitato Direttivo Centrale del CAI e suo personale.

Lorenzo Arduini