Lo studio meteorologico dell’ambiente sotterraneo, per molti anni non ha potuto avere applicazioni e sviluppi paragonabili a quelli degli altri settori. Ha tuttavia permesso di acquisire una sufficiente conoscenza della situazione climatica del complesso ipogeo e delle essenziali correlazioni intercorrenti fra il regime del torrente ed i più significativi parametri atmosferici, quali temperatura, pressione, umidità relativa, evapocondensazione, direzione e velocità delle circolazioni aeree, misurati in modo continuativo o soltanto puntuale in alcune zone della cavità.

Controllo sonde per la velocità e direzione dell’aria – foto E.Villavecchia

Inoltre viene condotto da più anni il rilevamento del CO2 atmosferico e lo studio delle variazioni della sua concentrazione in rapporto alla presenza antropica ed al regime del torrente nelle zone inferiore e superiore della grotta.

A fine 2019 è stato installato nella grotta il Centro Ricerche Climatologiche Giovanni Badino, finanziato e gestito dal laboratorio del CAI e dal Politecnico di Torino che lo ha inserito in un proprio progetto diricerche paleo- climatiche denominato Paleolab. Il centro annovera numerose strumentazioni d’avanguardia, finalizzate al monitoraggio della temperatura aria-roccia-acqua, della velocità del vento, della pressione atmosferica e dell’umidità relativa nella cavità. Il progetto di ricerca è guidato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI) del Politecnico di Torino.