Il laboratorio di Bossea è stato insediato da una piccola équipe di soci del Gruppo Speleologico Alpi Marittime del CAI di Cuneo, che installarono nella grotta le prime elementari attrezzature scientifiche a partire dal 1969.

Una delle tante scritte a carboncino osservabili sulle pareti della grotta” – foto: E. Villavecchia

Questo embrione del laboratorio, denominato Stazione Scientifica di Bossea, ha avuto negli anni seguenti una crescita lenta ma continuativa, con il progressivo incremento della dotazione strumentale e degli indirizzi di ricerca. Nei primi anni di attività ha avuto importanza essenziale l’impegno prestato dal Gruppo Speleologico Alpi Marittime nell’installazione di importanti strutture di base del laboratorio e dei primi strumenti.

Nel primo decennio la Stazione Scientifica di Bossea ha operato assai attivamente nelle prime ricerche idrogeologiche e meteorologiche, con la installazione nel Canyon del torrente di una stazione idrometrica per la misurazione continuativa della portata del collettore del sistema carsico, e di alcune stazioni termometriche. Fu così possibile la correlazione delle variazioni del regime del torrente con le temperature delle acque e dell’atmosfera, con le precipitazioni esterne e con i dati forniti dalle prime analisi idrochimiche.

1973: costruzione dello stramazzo nel ramo superiore della Grotta (Lago Loser) – foto: E.Villavecchia

Nello stesso decennio furono effettuate numerose ricerche nel settore biospeleologico con il supporto di un laboratorio biologico appositamente creato nella grotta. In questo periodo furono scoperte molte entità faunistiche ipogee nuove per la scienza ed acquisite importanti conoscenze sul popolamento biologico dell’ambiente sotterraneo.

A partire dal 1980 la Stazione Scientifica ebbe un marcato sviluppo della ricerca idrogeologica con l’installazione nella zona superiore della grotta (Canyon del torrente) di un primo laboratorio dotato di vari strumenti per l’acquisizione in continuo di fondamentali parametri fisici e chimici delle acque e della temperatura atmosferica in siti diversi di questo settore della cavità.

Idrometrografo elettromeccanico – foto: G.Peano

Nel 1981 ha avuto inizio una collaborazione continuativa con il Dipartimento Georisorse e Territorio (oggi Dipartimento DIATI) del Politecnico di Torino, tuttora in atto, che ha comportato un forte incremento qualitativo e quantitativo degli studi e delle acquisizioni scientifiche.

Nel 1990 il laboratorio ed il Politecnico di Torino hanno pubblicato il primo importante monografico volume di Atti, con tutti i risultati dell’attività di ricerca condotta fino al momento.

Fra il 1990 ed il 2020 ha avuto luogo una notevole attività di diffusione scientifica e culturale articolata in 8 convegni e congressi di livello nazionale od internazionale, realizzati in collaborazione con pubbliche amministrazioni od organismi del CAI. A ciò si sono affiancati 6 corsi di formazione o di aggiornamento per gli insegnanti e per gli operatori naturalistici del CAI. Ha inoltre avuto luogo la pubblicazione di diversi volumi di Atti della Stazione Scientifica.

Nel 1991 la Stazione Scientifica di Bossea ha assunto un suo status autonomo nell’ambito della Sezione CAI di Cuneo, nel ruolo di Commissione Scientifica della medesima.

Nei primi anni ‘90 è iniziata l’installazione, in ambienti collaterali alla Sala del Tempio (zona inferiore della cavità), di un nuovo laboratorio fisico-chimico, più agevolmente accessibile e di capienza adeguata alle nuove installazioni strumentali. Il precedente insediamento è tuttavia rimasto in esercizio come laboratorio avanzato per i rilevamenti idrogeologici e meteorologici nelle zone più remote della grotta, effettuati tramite strumentazione completamente automatizzata.

Laboratorio al ramo superiore, ex laboratorio principale – foto: G. Peano

Nel corso degli anni sono stati inoltre installati in zone diverse della cavità numerosi impianti periferici minori per il completamento della rete di acquisizione dei parametri ambientali.

A partire dall’ultimo decennio del secolo scorso il Politecnico di Torino ha progressivamente affiancato alla strumentazione del laboratorio, in siti differenti della grotta, propria strumentazione di rilevamento dei dati idrogeologici, che ha consentito di monitorare venute idriche di particolare interesse con notevole incremento delle conoscenze acquisite.

Nel 1994 si è aggiunto agli indirizzi di ricerca già in atto lo Studio della Radioattività Naturale nell’ambiente sotterraneo, precursore di importanti risultati nei due decenni seguenti.

Dal 1996 ha avuto inizio una collaborazione continuativa con il Comitato Scientifico Centrale del CAI. Tale cooperazione ha avuto sanzione formale nella convenzione stipulata nell’anno 2007 fra la Sede Centrale del CAI e la Sezione di Cuneo, nell’ambito della quale il CSC è divenuto contitolare del laboratorio insieme con la Stazione Scientifica di Bossea. L’organismo ha pertanto assunto la nuova denominazione di Laboratorio Carsologico Sotterraneo di Bossea.

Guido Peano, fondatore del laboratorio carsologico – Foto E.Villavecchia