Presentato oggi il libro edito dal CAI “Gasherbrum IV. La montagna lucente”, edito dal CAI: un volume che mostra gli aspetti culturali e umani della celebre spedizione del 1958, grazie all’arte fotografica di Maraini.

“La salita al Gasherbrum IV del 1958 è stata, alpinisticamente parlando un evento straordinario: non è stato infatti scelto un 8000, ma è stata cercata la difficoltà tecnica, in grande anticipo sui tempi, alla scoperta di ciò che allora era un mistero, un luogo sconosciuto. Il GIV è un’altra medaglia d’oro del CAI dopo il K2, una medaglia di un valore assolutamente non inferiore, guadagnata grazie a una spedizione che ha visto uno straordinario affiatamento di tutti i componenti. Ora, grazie a questo libro, anche i giovani possono scoprire un passato importante e non dimenticare”.

Queste le parole di Hervé Barmasse questa mattina al Trento Film Festival, in occasione della presentazione del libro edito da CAI “Gasherbrum IV. La montagna lucente”. Il volume fotografico a cura di Alessandro Giorgetta, uscito l’anno scorso in occasione del 60° anniversario della grande spedizione, pubblica per la prima volta un centinaio di foto inedite di Fosco Maraini, il documentarista della spedizione.

“Questo volume rende un patrimonio diffuso qualcosa rimasto in un cassetto per decenni. Le foto di Maraini furono infatti donate alla Presidenza generale del CAI, e poi rimaste lì, in attesa di valorizzazione”, ha affermato il Presidente generale del CAI Vincenzo Torti alla presentazione di Trento, dopo il saluto della Vicepresidente del festival Nicoletta Favaron e l’introduzione della Coordinatrice Editoriale del CAI Anna Girardi. “Maraini ha disegnato con la luce aspetti culturali e uomini che, colti in un momento straordinario, sono diventati persone che tutti noi oggi conosciamo. I testi rappresentano poi un elemento che rende questo volume un patrimonio meraviglioso”, continua Torti

Alessandro Giorgetta, incalzato dalle domande di Anna Girardi, ha raccontato lo scopo del libro (“riprendere le motivazioni di azioni che hanno spostato in avanti i limiti della conoscenza e delle possibilità umane”) e come esso è articolato: “nella prima parte viene ripercorsa la storia delle quattro spedizioni nazionali del CAI, con un ritratto dei personaggi chiave della loro documentazione, ossia Mario Fantin e Fosco Maraini. Spazio poi al racconto della spedizione al GIV, con gli scatti di Fosco che rappresentano la base visiva e artistica della sua visione, sia della fotografia sia dell’oggetto che si vuole immortalare. E’ un libro interamente dedicato all’arte fotografica di Maraini, che evidenzia l’elemento culturale della spedizione, con ampio spazio a tutta la carovana impegnata nella salita, a partire dai portatori Baltì.”.

La Girardi, dal canto suo, ha rimarcato l’obiettivo del CAI di riportare in auge questa avventura, messa un po’ in ombra in quanto il Gasherbrum IV non è un Ottomila, anche se, ha ricordato la Girardi, “la salita del 1958, che vide l’arrivo in vetta di Bonatti e Mauri con il contributo di tutta la squadra, ad oggi non è stata ancora ripetuta”.

L’evento si è concluso con i saluti della moglie di Fosco, Mieko Maraini, di Kurt Diemberger, Angelo Schena e Roberto De Martin. Mieko Maraini, Barmasse e Diemberger sono stati calorosamente ringraziati per la presenza (insieme a Barmasse) dal curatore Giorgetta e da tutto il CAI.

Lorenzo Arduini