Le attività di Alpinismo Giovanile devono saper suscitare nei ragazzi la conoscenza e la consapevolezza
dell’azione, la propensione all’esplorazione, la cultura della sicurezza e della moderazione del rischio, l’autonomia e la solidarietà.

L’Alpinismo Giovanile è chiamato a proporre ai Giovani soci un’ampia gamma di attività esperienziali in
ambiente montano, di carattere culturale e tecnico e con una specifica valenza formativa, in una ottica di
progettualità educativa. Le attività proposte non sono improvvisate o ripetitive, ma devono essere
sviluppate secondo un programma organico di tipologie, di approfondimento, di gradualità e di interesse da
parte dei Giovani.

Tali attività, distinte nei livelli Base e Avanzato (cfr. “Relazione di Accompagnamento” in Alpinismo
Giovanile, secondo delibera del CCIC n.2 del 2018), e denominate “proprie”, spaziano dall’escursionismo a
tutte quelle altre previste dagli scopi sociali del Club Alpino Italiano e considerate adeguate alle capacità
psicofisiche dei ragazzi, nelle diverse fasce di età.

È importante che i ragazzi sperimentino tali attività affinché da adulti siano in grado di scegliere
consapevolmente quelle a loro più confacenti, avendo a disposizione il bagaglio culturale e tecnico che è
stato messo a loro disposizione.

Ogni attività deve contemplare, come obiettivo educativo di fondo, la sensibilizzazione ad un corretto
rapporto con l’ambiente geografico naturale e con le civiltà montane al fine di formare nei Giovani una
mentalità che consideri essenziale per l’uomo vivere in armonia con l’ambiente.

Gli aspetti fondamentali delle attività sono i seguenti:

  • sociale, derivante dalla vita comunitaria con i coetanei ed Accompagnatori;
  • formativo, per guidare il percorso evolutivo o di crescita del Giovane, sia come persona che come
    alpinista, alla ricerca di una propria capacità decisionale, autonoma e responsabile;
  • ludico-motorio, inteso come pratica orientata alla frequentazione dell’ambiente;
  • culturale, ovvero l’approfondimento delle conoscenze della montagna in ogni suo aspetto;
  • tecnico, per diffondere le corrette modalità di approccio alla montagna anche in ottica di moderazione
    del rischio.

La collaborazione con gli esperti delle specifiche discipline è da ricercare per ampliare l’offerta in modo
sostenibile, stimolando in tal modo la crescita del Giovane. La collaborazione va favorita primariamente
all’interno delle Sezioni CAI, attraverso un’adeguata programmazione e condivisione, anche del Progetto Educativo. La regia deve rimanere in seno all’Alpinismo Giovanile, poiché è l’Accompagnatore il riferimento per il Giovane durante il percorso educativo.

Nella progettazione delle attività, soprattutto nelle piccole realtà, per mantenere ampia l’offerta va
ricercata la collaborazione intersezionale tra Accompagnatori di Alpinismo Giovanile. Allo scopo di
affinare la progettazione delle attività ed orientarne gli sviluppi, è opportuno considerare anche momenti
di confronto con i Giovani (soprattutto di terza fascia), per recepire osservazioni e suggerimenti utili.

L’Alpinismo Giovanile, così come altri organi del CAI, è chiamato a programmare anche attività
“promozionali” verso l’esterno del sodalizio, indirizzate al conseguimento di finalità sia associazionistiche
(valorizzazione dell’immagine e dei valori del CAI, propaganda istituzionale, ecc.), sia sociali (educazione
ambientale, assistenza a gite scolastiche, proiezioni, conferenze, ecc.). Nel rapporto con la scuola,
l’Alpinismo Giovanile si propone come qualificato supporto alle attività di formazione scolastica,
stabilendo comuni finalità ed obiettivi da raggiungere soprattutto con attività in ambiente montano.

Le attività “promozionali” costituiscono un aspetto complementare del Progetto Educativo e vanno
sostenute anche perché offrono l’opportunità di raggiungere e motivare molti Giovani, le loro famiglie e
l’istituzione scolastica, permettendo loro di conoscere l’offerta del CAI e dell’Alpinismo Giovanile.

Le attività “promozionali” possono essere rivolte anche all’interno del sodalizio, quando siano
sviluppate verso le famiglie di soci CAI e non soci, con figli in tenera età (es. gruppi Family CAI), per
orientarli alla futura partecipazione ai gruppi di Alpinismo Giovanile o verso i Giovani soci maggiorenni
(es. gruppi Juniores) per stimolare la collaborazione all’accompagnamento dei ragazzi dell’Alpinismo
Giovanile. Anche l’organizzazione di sporadiche attività in collaborazione con altri gruppi sezionali (per es.
uscite assieme al gruppo di Escursionismo) si possono caratterizzare tra quelle “promozionali” poiché
sono finalizzate alla conoscenza reciproca in seno al CAI.

L’attività “propria”, partendo dalla base del programma annuale di attività, è auspicabilmente
sviluppata in Corsi di Alpinismo Giovanile, strutturati in modo organico al fine di meglio perseguire
l’obiettivo della progettualità educativa. I corsi sono costituiti da uscite pratiche in ambiente montano e
da attività di formazione culturale e tecnica. Gli argomenti trattati nel corso vanno sviluppati con la
didattica appropriata ai livelli corrispondenti alle fasce di età. Un corso può essere formato da Giovani della
stessa fascia, o di fasce di età diverse, a seconda delle esigenze specifiche della Sezione CAI.

Il coinvolgimento dei genitori da parte degli Accompagnatori assume importanza di carattere sia
promozionale (per l’influenza che il genitore esercita sul Giovane) sia informativo (conoscenza del CAI,
dell’Alpinismo Giovanile e del Progetto Educativo). La relazione con i genitori deve essere mantenuta con
cura e attenzione perché la famiglia è il primo contesto educativo del Giovane, ma anche al fine di
accrescere la loro fiducia nel corpo Accompagnatori. Poiché il progetto di Alpinismo Giovanile si fonda
sulla relazione tra Giovane e Accompagnatore, la partecipazione dei genitori alle attività deve essere
limitata agli scopi sopra descritti, salvo che non si intravveda la possibilità di una collaborazione finalizzata
al supporto ed a un eventuale futuro ingresso nel corpo Accompagnatori.

Gli altri temi del progetto educativo

Il giovane

L’accompagnatore

Il gruppo

Il metodo

L’uniformità