L’Accompagnatore di Alpinismo Giovanile deve possedere:
- attitudini educative e didattiche, tali da poter risultare punto di riferimento per i Giovani nella loro crescita umana e culturale;
- capacità di lavorare in gruppo e di condividere le responsabilità e i compiti con gli altri adulti coinvolti nel Progetto Educativo;
- conoscenze della base culturale comune del CAI, per poter frequentare consapevolmente la montagna, stimolando nei Giovani la passione per la cultura e la conoscenza dell’ambiente montano;
- capacità tecnico/alpinistiche, per garantire una efficace moderazione del rischio e delle situazioni di
emergenza durante le attività in montagna, nonché per avvicinare i Giovani, anche attraverso il gioco, alle discipline del CAI; - attitudini organizzative, al fine di pianificare e realizzare efficacemente le attività con i Giovani. Per
garantire la continuità educativa, fondamentale per la crescita del Giovane, è indispensabile che
l’Accompagnatore crei un rapporto stabile con i Giovani. Eventuali collaboratori esterni di discipline
diverse devono operare in presenza di un Accompagnatore di Alpinismo Giovanile.
Gli obiettivi che l’Accompagnatore deve porsi verso i Giovani nello sviluppo del proprio operato sono:
- crescita umana del Giovane, tramite il contatto con l’ambiente montano e l’esperienza di gruppo;
- sviluppo dell’autonomia del Giovane e del senso di responsabilità, attraverso esperienze specifiche ed umane, sotto la guida dell’Accompagnatore e con l’eventuale collaborazione di altri tecnici del CAI);
- formazione culturale di base, per stimolare il Giovane ad una frequentazione consapevole della montagna;
- formazione tecnico/alpinistica di base, con particolare riguardo all’accrescimento delle competenze individuali, delle sensibilità e dei comportamenti legati alla sicurezza;
- varietà delle proposte delle attività da svolgere prevalentemente in montagna, attingendo a tutto il panorama delle attività statutarie dei CAI, per una futura scelta di quelle più attinenti alle proprie inclinazioni e per un auspicabile futuro coinvolgimento anche in altri gruppi del CAI.
La formazione dell’Accompagnatore è definita attraverso le Linee Guida e i Piani Didattici proposti dalla
Commissione Centrale di Alpinismo Giovanile, approvati dagli organi preposti del CAI, in ottemperanza ai
requisiti per svolgere l’attività di Alpinismo Giovanile e attuati dalle Scuole di Alpinismo Giovanile.
La figura dell’Accompagnatore deve risultare da una giusta integrazione di capacità relazionali individuali e
di gruppo, di attitudini educative, di capacità alpinistiche, di conoscenze culturali e di sensibilità verso
l’ambiente.
Ai Giovani fortemente motivati ed interessati, compresi nella fascia Juniores, con cui l’Alpinismo Giovanile
deve tenersi in contatto, è auspicabile sia proposto, dopo una doverosa esperienza autonoma in montagna,
un percorso graduale di affiancamento e condivisione degli obiettivi dell’Alpinismo Giovanile, per avvicinarli
al ruolo di futuro Accompagnatore. Proprio per la loro giovane età essi sono agevolati nell’adeguare
linguaggi e comportamenti relazionali, a beneficio di tutto il gruppo di Alpinismo Giovanile.
Tra i soci adulti, anche Seniores, interessati al mondo giovanile, adeguatamente preparati, responsabilizzati
ed inseriti nel progetto tracciato dalla Commissione Sezionale di Alpinismo Giovanile, è possibile cercare
collaboratori saltuari per finalità didattiche prefissate, sia per interventi divulgativi di tipo promozionale, sia
come esperti su tematiche specifiche.